L'incontro

Le giornate di primavera, in cui sta per accadere l’incontro, sono davvero splendide. Il sole sorride proprio a tutti e l’idea di un viaggetto, per spezzare la routine quotidiana, si insinua prepotente nell’ordinario scorrere della vita.


Genny ed il suo inseparabile Luca decidono di recarsi a Barletta per visitare la mostra del pittore impressionista De Nittis.


La mostra è molto affollata e ciò comporta una diversità di sensazioni in ognuno. Genny è felicissima di quel ritorno tra la gente e proprio perché ce n’é tanta si lascia andare liberamente a curiosare tra i presenti.


Alla biglietteria per l’acceso alla mostra Luca, che non lascia mai perdere occasione per avere opuscoli e vario materiale illustrativo, è attratto dal suo vicino, che di tale materiale si è già fornito in maniera esauriente.


E’ per sapere dove reperire qualche depliants che Luca, presentandosi sa che quel signore, fino ad allora sconosciuto, si chiama Giovanni.


Quindi è cosi che il gruppo procede naturalmente insieme per cominciare la visita a la mostra.


Augusto si trovava in Puglia per sistemare delle questioni familiari; la morte della mamma aveva scatenato la voglia di rivincita della sorella Lina, che sta pretendeva di avere diritto alla intera eredità; come se si trattasse di un gran patrimonio…


Augusto che per il suo lavoro era abituato a trattare di rischi sufficientemente importanti non riusciva a capire l’avidità della sorella e comunque il suo obiettivo era quello di risolvere in modo definitivo la questione.


Un giorno, subito dopo pasqua, decise di spostarsi da Bari e fare una piccola gita a Barletta, gli piaceva moltissimo la pittura impressionista e aveva saputo di una mostra su De Nittis, un impressionista nato a Barletta e vissuto in Francia a metà dell’Ottocento. Di buon mattino usci dalla casa che era stata la sua e di sua madre, si sedette in auto via sulla 16 Bis si avviò verso Barletta. I finestrini aperti, gli facevano sentire gli odori della campagna e nelle orecchie aveva una canzone del primo novecento “sentofischio del vapore..”


Barletta, De Nittis, l’Ottocento, ad Augusto viene in mente il Quarto Stato di Pel lizza da Volpedo. Dopo un paio di giri, trova un posto all’auto e scende, si dirige verso Palazzo Marra.


-. In somma, ma ci si può nemmeno svagare un po’ , alle nove del mattino gia trecento metri di coda !! Verrebbe quasi voglia di andarsene.


Augusto stava per tornare all’auto, quando vide dirigersi verso la coda una coppia di coetanei che non sembravano essere dei visi sconosciuti.


Chi erano quei due signori?


Compagni di scuola, vicini di casa? Anche i due lo guardavano con attenzione..


Augusto si mise a guardare con intensità quegli occhi di donna.


(Chi è? Io quando l’ho vista? No! E’ un viso troppo…)


-Mi scusi signora…- gli occhi ridono sempre più amici.


-Genny, vero….


-Augusto, caro Augusto come stai, quanto tempo, fatti abbracciare..


(Genny quante corse ai giardini ci siamo fatti: è ancora bellissima)


-Che coincidenza! Pensa che stavo per rinunciare vista la coda già alle nove del mattino.


-Ma dai, una mostra così interessante val bene un piccolo sacrificio. Resta con noi; ah scusa non ti ho ancora presentato Luca, mio marito e Giovanni che abbiamo conosciuto proprio inquesta coda delle meraviglie.


-Piacere Augusto Miracapillo, ex vicino di casa di Genny.


(Sposata! E già è passato molto tempo, io sto a Milano da più di dieci anni, e prima in giro per mezzo mondo).


Così Augusto sente lo stomaco che si fa piccolo, piccolo e gli manda in bocca un lieve sapore acido.


Ma è deciso ormai rimane per scoprire la donna che è diventata la sua più grande e segreta passione giovanile.


Forse resterà deluso, oppure rimpiangerà di non aver osato di più in quel capannone deserto in cui si era trovato, adolescente e innamorato, da solo con Genny. Quella sera in cui, dopo il bacio di lei, fu capace solamente di fuggire e di non cercarla più.


E ora, la vita già fuggita per una buona metà e questa mostra: quadri di donne dell’Ottocento, la passione nella passione e la voglia di scoprire una persona che non conosceva più.


Pensava che doveva esserci un senso, forse questo incontro era un segno, ma di cosa…


Di una rinascita, di una morte, pensava, in fondo è lo stesso.


La vita non è nemmeno superficialmente luminosa come la vollero fermare gli impressionisti. E’ oscura, tortuosa o forse sono i tempi meno fiduciosi in quello che sarà che ci spingono a vedere il mondo in modo diverso: un eterno presente in cui il domani è un bene di consumo che non sappiamo nemmeno se riusciremo a buttare via.


Ma i capelli biondi di Genny e il suo odore appena confuso da un velo di profumo risvegliano Augusto, magari solo l’animale che sonnecchia in ogni essere umano, e il mondo ridiventa semplice, ogni cosa ha improvvisamente un posto un senso, che non è importante conoscere ma di cui percepiamo istintivamente l’esistenza.


Giovanni era contento di aver trovato compagnia: per quanto molto spesso cercava dei momenti di solitudine in quel periodo desiderava conoscere gente, gente nuova che rompesse la monotonia che subentrava in lui quando frequentava gli amici di sempre. Non che disconoscesse il valore di rapporti consolidati da anni ma nonostante la sua timidezza cercava di porsi in relazione con altre persone forse per cercare in queste stimoli nuovi. L’ultima cosa che immaginava era di conoscere gente a una mostra di pittura anche se ripensandoci non avrebbe mai immaginato che sarebbe andato nella sua vita a vedere una mostra di pittura. Inoltre era soddisfatto di aver conosciuto gente simpatica. Solo Luca appariva un po’ restio al dialogo ma la sua non sembrava scortesia ma piuttosto timidezza cosa che lui era ben in grado di comprendere. Genny era molto più socievole. E’ vero che nella vita spesso, gli opposti si attraggono e nel caso di Genny e Luca la cosa sembrava aver funzionato. Chissà forse in futuro lo stesso sarebbe potuto capitare a lui. Comunque il più apparentemente disinibito era Augusto. Non aveva fatto altro che dire barzellette e battute su tutto e tutti coinvolgendo anche la gente circostante che fingeva di non sentire ma che si divertiva con piacere. In effetti la sua presenza aveva reso più sopportabile l’attesa.


Mentre aspettavano videro un distinto signore che entrava nella mostra da un un ingresso laterale.Il suo ingresso fu seguito dalle lamentele degli altri visitatori ma gli addetti all’ingresso dissero che il signore aveva già i biglietti perché erano compresi nel costo del viaggio turistico da lui intrapreso.Ovviamente le lamentele continuarono finchè il cancello d’ingresso alla mostra non si aprì:si trattavo ormai per Giovanni ei suoi amici di aspettare il proprio turno.



Il professore veniva da lontano, dall’altra parte del mondo, anche Lui per De Nittis e compagni, ma il suo sarà un incontro molto sui generis…


Arrivò di mattina e dopo aver fatto un giro per il centro storico e mangiato qualcosa in una tavola calda che trovò in zona, in quel posto, chiese qualche informazione, dopo di che si avvio verso il Palazzo della Marra, sede de l’importante mostra pittorica impressionista del pittore De Nittis.


Siccome lui, aveva comprato il pacchetto che includeva il biglietto d’ingresso, non fu necessario fare la coda, c’erano troppe persone alla porta, perciò in pochi minuti era già dentro. Iniziò a percorrere tranquillamente i corridoi, fermandosi per qualche minuto davanti ad ognuna delle opere, molte delle quali conosceva già dai suoi libri, ma vederle cosi in diretta lo sconvolse.


In una delle stanze c’era un’opera molto apprezzata, e proprio in quella stanza cerano parecchie persone, che ascoltavano con attenzione ad una guida, che in quel momento spiegava tutte le caratteristiche del quadro.


A lui non piacevano a fatto le stanze affollate, per ciò, evitò per un po’ di entrare, ma vedendo che al posto di uscire, ogni volta era di più la gente che entrava, decise di infilarsi pure lui.


Si trattava di un’opera famosa, che ritrattava una donna giovane in compagnia di un piccolo fanciullo, la scena era molto realistica.

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