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Visualizzazione dei post da giugno, 2007

ANDANDO IN UFFICIO

Il suo nome è Augusto Miracapillo, è nato a Bari nel settembre del 1954. E’ nato in casa, con l’ostetrica, perché allora per nascere non si andava in ospedale, si usava il tavolo della cucina. Ora vive a Milano, in periferia e ha una gran nostalgia per il “crudo”. Vive solo Augusto, nel suo piccolo bivani in una traversa di via Inganni, non troppo pulito né troppo sporco; d’altra parte ci vive poco, sta sempre in ufficio. Lavora come corrispondente dei Lloyd’s negli uffici milanesi di una società di brokeraggio assicurativo che sta in centro, ma si raggiunge facilmente con la metropolitana. Ore 7.00 del mattino, Augusto esce da casa, una camminata, solo 200 metri e scende le scale del metrò. -Buongiorno, il Corriere per cortesia… Il solito giornalaio porge il giornale ad Augusto che si avvia verso la barriera dei tornelli. Ecco un botto, poi un altro e si sprigiona moltissimo fumo denso, nero. (Che succede?) Pensa Augusto fermandosi d’improvviso lungo il muro del corridoio. La scena n

tra moglie e marito

Un uomo torna a casa e trova a letto la moglie con l’amante.Succede il putiferio.l’amante scappa. Il giorno dopo il chiarimento “cara perche l’hai fatto?Cos’ha più di me .Ĕ più basso,più magro ,più brutto.Ha solo più soldi di me. Caro,a me i soldi non interessano.Per me conta l’amore e io non ti amo più. Voglio il divorzio. Sei sicura cara che per te non contano i soldi? Assolutamente no. Andarono dal giudice,chiesero il divorzio,che nel tempo stabilito arrivò. Passarono due mesi. Lei,col nuovo anziano compagno,su una BMW ultimo modello fermi al semaforo,indosso una pelliccia di visone al dito un solitario da un carato. Si affianca alla BMW una Ferrari rossa fiammante. Lei si volta,alla guida l’ex marito con accanto una ragazza giovanissima con indosso una pelliccia di cincillà,al dito un solitario da tre carati circondato da brillanti. Lei esce dalla macchina va dal marito e chiede”che ci fai su questa macchina e chi è questa signorina con questa pelliccia e quell’anello?Dove hai pres

poesie per san Valentino

Poesie x San.Valentino (postume)Mi piacevi con i capelli bianchi che ora bianchi non sono più perchè te li sei tinti Mi piacevi con il naso storto che ora storto non è più perchè te lo sei rifatto Mi piacevi con il seno piccolo che non si vedeva e che ora si vede ,eccome se si vede Mi piacevi con la cellulite che i massaggi ti hanno portato via Mi piacevi prima e mi piaci anche adesso è il conto in banca che mi piaceva prima e che non mi piace più adesso. MARIO Ti amo così tanto che quando mangio per pensare a te mi sono ingrassato Ti amo così tanto che sul lavoro pensavo a te e mi hanno licenziato Ti amo così tanto che mentre guidavo la maccina pensavo solo a te e ho fatto un incidente E ti assicuro, cara, che anche quando vado a letto con le tue amiche ti amo così tanto che non faccio altro che pensare a te Mario

LA TRECCIA di Ketty, Marina, Mario e Pablo

L’INCONTRO Le giornate di primavera, in cui sta per accadere l’incontro, sono davvero splendide. Il sole sorride proprio a tutti e l’idea di un viaggetto, per spezzare la routine quotidiana, si insinua prepotente nell’ordinario scorrere della vita. Genny ed il suo inseparabile Luca decidono di recarsi a Barletta per visitare la mostra del pittore impressionista De Nittis. La mostra è molto affollata e ciò comporta una diversità di sensazioni in ognuno. Genny è felicissima di quel ritorno tra la gente e proprio perché ce n’é tanta si lascia andare liberamente a curiosare tra i presenti. Alla biglietteria per l’acceso alla mostra Luca, che non lascia mai perdere occasione per avere opuscoli e vario materiale illustrativo, è attratto dal suo vicino, che di tale materiale si è già fornito in maniera esauriente. E’ per sapere dove reperire qualche depliants che Luca, presentandosi sa che quel signore, fino ad allora sconosciuto, si chiama Giovanni. Quindi è cosi che il gruppo procede natura

A cena fuori

L’idea di cenare fuori non piaceva molto ad Augusto, però non aveva neanche voglia di tornare a casa, di rivedere sua sorella, di rituffarsi in quell’atmosfera da faida ereditaria che somigliava molto a una telenovela. Si lasciò trascinare dalla situazione, nello smarrimento dei sensi ancora persi nei quadri che aveva finito di vedere, dall’incontro con Genny, dalla sua perenne voglia di essere altrove: ma dove? Non voleva stare solo anche se poi insieme agli altri si metteva a recitare la parte dell’uomo invisibile. Pensava alla sua casa milanese, e a tutte le volte che si era immaginato una abbuffata di sapori della sua terra: il morbido sciogliersi in bocca degli allevi e dei frutti di mare crudi, in particolare amava le piccole ostriche tonde, così diverse da quelle bretoni ellissoidali enormi ambasciatrici della grandeur francaise, che si trovavano fresche anche a Milano: chissà se a De Nittis le ostriche piacevano….. Gironzolavano tutti e quattro per le strade del centro di Barle

Il fattaccio

In una delle stanze c’era un’opera molto apprezzata, e proprio in quella stanza cerano parecchie persone, che ascoltavano con attenzione ad una guida, che in quel momento spiegava tutte le caratteristiche del quadro. A lui non piacevano a fatto le stanze affollate, per ciò, evito per un po’ di entrare, ma vedendo che al posto di uscire, ogni volta era più gente che entrava, decise di infilarsi pure lui. Tento per alcuni minuti di avvicinarsi, ma lo disturbava il contatto fisico con i presenti, per questo resto in dietro. Fu allora, che girandosi, vide dalla parte opposta della sala un quadro che lo colpi profondamente. Si trattava di un’opera famosa, che ritrattava una donna giovane in compagnia di un piccolo fanciullo, la scena era molto realistica. Lui si fermo, ed inizio a fissarla nei minimi dettagli, e proprio mentre la guardava, qualcosa dentro di sé, lo spinse a reagire in modo molto violento, qualcosa che lui stesso non riuscirete mai a capire… Lui non guardava in torno, era ac

Alla mostra

Augusto è prontissimo a sfoderare tutto il suo fascino di uomo di mondo, raccontando, soprattutto a Genny nelle sue intenzioni, fatti, fatterelli e barzellette ricavate dai suoi numerosi viaggi. Ma i suoi pensieri sono confusi e l’enfasi delle sue parole suona falsa pure a lui. (Sembra di essere a Lecce e invece siamo a Barletta, questo palazzo della Marra e chi l’aveva mai visto, è anche vero che qui è la prima volta che ci vengo) -Genny lo sai che è la prima volta che vengo a Barletta! E poi chi avrebbe mai pensato di trovarci questo baroccastro leccese che è roba da salentini, che mi dici? -Io e Genny siamo già venuti qui l’anno scorso, per la prima mostra di De Nittis, peccato che Lei non l’abbia vista era davvero splendida- rispose Luca -Scusami Luca e anche tu Giovanni, datemi pure del tu, ma io adesso parlavo del contenitore e non del contenuto, in ogni caso, avessi avuto l’occasione per venire giù, lo avrei fatto più che volentieri, purtroppo non mi è stato possibile, e comunqu

L'incontro

Le giornate di primavera, in cui sta per accadere l’incontro, sono davvero splendide. Il sole sorride proprio a tutti e l’idea di un viaggetto, per spezzare la routine quotidiana, si insinua prepotente nell’ordinario scorrere della vita. Genny ed il suo inseparabile Luca decidono di recarsi a Barletta per visitare la mostra del pittore impressionista De Nittis. La mostra è molto affollata e ciò comporta una diversità di sensazioni in ognuno. Genny è felicissima di quel ritorno tra la gente e proprio perché ce n’é tanta si lascia andare liberamente a curiosare tra i presenti. Alla biglietteria per l’acceso alla mostra Luca, che non lascia mai perdere occasione per avere opuscoli e vario materiale illustrativo, è attratto dal suo vicino, che di tale materiale si è già fornito in maniera esauriente. E’ per sapere dove reperire qualche depliants che Luca, presentandosi sa che quel signore, fino ad allora sconosciuto, si chiama Giovanni. Quindi è cosi che il gruppo procede naturalmente insi

Giovanni

Oggi vi parlo di Giovanni. Un po’ Giovanni lo conoscete,assomiglia un po’ a ognuno di noi. E’ un po’ incoerente Giovanni. Come si suol dire, predica bene e talvolta razzola un po’ male. Sperò se ne rende conto,o qualcuno glielo fa notare cerca di razzolare bene. È testardo Giovanni e vuole sempre fare di testa sua finché non finisce con lo scottarsi. Tante volte si è scottato e tante volte si scotterà ancora Giovanni agisce prima di riflettere che è giusto quello che sta facendo ma se riflettesse prima di agire molte cose gli potrebbero andare meglio. Giovanni vorrebbe vivere nei suoi sogni, ovviamente in quelli belli, ma sa che la vita non è un sogno. Giovanni si è stancato di scrivere almeno per adesso. Il personaggio che descrivo sono io Sono io con pochi capelli( mannaggia ai medici potevano pensarci prima al Minoxidil),con la sua pancetta che dura anche dopo le feste come se per me fosse sempre Natale finchè non arriva la Pasqua. Sono io che guardo il disordine nella mia stanza e