Sul MALATO IMMAGINARIO ovvero Don Argante e la paura di vivere

Laboratorio di scrittura


UNO SPACCATO DI VITA DI DON ARGANTE


Personaggi:

Don Argante il malato
Amalia sua moglie
Angelica la figlia
Antonietta la cameriera
Beraldo il fratello
Diarroicus il luminare
Tommaso suo figlio

Siamo nei nostri giorni.

Argante e Amalia vivono in una villa dei primi del ‘900 ristrutturata e lussuosa in una città del Sud Italia.

Hanno una figlia: Angelica.
Una domestica Antonietta, un medico di famiglia (Diarroicus)
Tommaso il figlio di Diarroicus pretendente di Angelica.
Beraldo fratello di Argante.
Argante uomo di media cultura è un appassionato di astronomia e si reca due volte alla settimana (quando Antonietta fa le pulizie) nello studio dove c’è il cannocchiale sulla finestra e guardando gli astri da’ luogo alle sue riflessioni. Il suo problema principale non e’ la paura della morte ma è la paura della vita.

In camera da letto di don Argante
don Argante
Antoniettaaaaaaa… Antonietta…

Antonietta
Arrivo… mica sono sorda… è che non ho ancora messo l’apparecchio.

Antonietta apre col telecomando la tapparella e un raggio di luce colpisce don Argante negli occhi.

Argante
Antonietta cos’è questa luce? Chiama l’oculista e dammi la vestaglia di seta quella con il foulard uguale e chiama l’ortopedico che non sento più le gambe… ma Antonie’ che fai entri qui e non ti metti le sovrascarpe?

Antonietta entra in camera da letto resa assolutamente igienica antiacaro, anti batterica, asettica, tapparelle azionabili con telecomando. letto e poltrone elettroniche per favorire la circolazione sanguigna.
Alla testa del letto un grande quadro con autoritratto del padrone di casa e un armadio a muro che contiene farmaci per l’emergenza (tutto l’universo farmacologico è racchiuso lì). Pantofole che fanno un micromassaggio riflessologico.


Antonietta
Ma che oculista… ma che ortopedico… si tiri sù… che sta meglio di me… un viaggio… un bel viaggio… ai tropici… questa è la migliore cura… don Argante.

Argante
Come… ma sei impazzita… vorrei vedere te nei miei panni… ai tropici… tutti quei vaccini per quelle malattie terribili…


Antonietta
Ma quali malattie… lì ci si diverte…

Argante
Una a caso… la diarrea del viaggiatore.

Antonietta
E già con tutti i lassativi… siete in bagno tutto il giorno.

Argante
No, non è vero, sto anche migliorando. Vado nello studio a vedere le stelle.

Antonietta
Ecco, vada, vada a vedere le stelle.

Argante
Sì, ma prima di andare devo prendere… il mio tonico… Allegrax e Fobiscap… mi raccomando insieme.

Entra in camera donna Amalia elegantissima e con un fare tranquillizzante e accomodante e parla al marito.

Amalia
Ante (lo guarda da vicino e gli tocca il viso con una mano)
Tesoro… ma sei pallidissimo hai dormito stanotte…

Con tono imperioso

Le otto e dieci (rivolgendosi ad Antonietta)

Silenzio

Argante guarda Antonietta e Antonietta guarda Amalia. Si guardano.

Silenzio

Antonietta
Le otto e 11.

Argante
Ma alle otto devo prendere il Multivitaal.

Amalia
Se per questo ancor prima… Acciakpass
Argante si mette le mani sulla testa
è vero…!!! La mattina… Allegrax , per l’umore, e Fegatorott, Fobiskapp, Panicol…

Argante
Antonietta… prendi il kompressor… misurami la pressione.

Antonietta li guarda entrambi e scuote la testa
Si alzi, oggi è giorno delle pulizie.

Amalia scuote la testa
La pillola per il diabete e poi il succo d’arancia e il krapfen.

Antonietta
…Il krap-fen?

Amalia
C’è una nuova teoria che dice di dare carboidrati e proteine ai diabetici… il krapfen… appunto!

Antonietta annuisce
Il krapfen.

Amalia esce di scena
…mi raccomando (rivolgendosi ad Antonietta)
Entra la figlia Angelica con il telefonino cellulare all’orecchio e un altro da cui manda messaggi e prima di entrare legge a voce alta l’sms appena ricevuto

“Alle nove al Luxuria”.

Argante
Ange’… non entrare nella mia stanza con tutte quelle microonde diaboliche!!!

Angelica sorride
Papa’ il microonde sta in cucina!!!

Argante
Ma cosa t’insegnano a scuola. Le microonde sono qui adesso. E poi anche tutti i germi e batteri che ti porti da fuori; quei localacci pieni di tossici e fumo che frequenti.

Angelica paziente
Papa’ nei locali non si fuma da un pezzo…

Argante
Senti a papà, ci vorrebbe un fidanzato sennò qui dentro ci rimani fino a cinquant’anni!!! E non ti mettere con uno spiantato… Ma con avvocato, una persona per bene… un medico. (sottovoce)
Ce l’ho io… il tipo giusto per te.

Angelica
Giusto?

Argante
Giusto giusto… un professionista… alto… un pezzo d’uomo… pulito dentro e fuori… sano come un pesce… con un cervellone grosso così… un bravo figlio.

Angelica
Ma papà… spero che non sia sposato… e spero anche che sia socialmente…

Argante
Utile.

Angelica
Utile… a chi?

Argante
Utile… utile… a me… a te…

Angelica dà un bacio sulla fronte al papà ed esce di scena.

Argante
Vedrai… vedrai… che ti piacerà…
(si pulisce con la manica la fronte)

Antonietta
Ancora qui state… io devo fare le pulizie…

Argante
Ce l’ho fatta!!!

Antonietta
Senza Evacuoplan?

Argante
No Antonietta… Angelica ha detto sì.

Antonietta
Sì?


Argante
No Antonie’ non c’è niente da ridere… Angelica si fidanzerà!

Antonietta
Sì, in quale anno di quale secolo?

Argante
Mo’, mo’… telefono al padre e combiniamo l’incontro e tu mi dovrai aiutare

Antonietta
Perché che faccio dalla mattina alla sera… la nullafacente, prendo il caffè e il krapfen? Esco con le amiche?

Argante prende i guanti in lattice e compone un numero al telefono.

Argante
Pronto… Professore… come sta?... Io sono in imbarazzo! E… come sempre, come sempre… senta professore potremmo avere l’onore di avere lei e la sua famiglia a cena? Quando? Quando vuole lei… anche stasera… io sempre qui!! Va bene stasera? (sobbalza dalla gioia)
Allora a stasera. Salve. Arrivederci. Ossequi.
(chiude il telefono)

Antonietta, Antonietta, devi preparare una cena per stasera…
mi raccomando… cucina quello che vuoi, ma cucina!

Antonietta lo fulmina con lo sguardo.
Si muova, oggi è giorno di bucato!

Argante
Che impertinente! La pago per farmi trattare male.

Lentamente si alza portandosi dietro una valigetta firmata da una famosa griffe, va nel suo studio dove ha fatto sistemare un cannocchiale sulla finestra. Lì è il suo rifugio dove va a nascondersi nei giorni in cui Antonietta pulisce a fondo la sua camera.

Intanto Amalia è tornata dal suo shopping molto nervosa perché le hanno bloccato le carte di credito.

Amalia
Quanto vorrei passeggiare su marciapiedi pieni di negozi alla moda, quanto vorrei mangiar ricci e vino bianco, un prosecco… quanto vorrei fumare, immergermi nella gente che parla e che ride. Che bella la danza, il sapore dolciastro dello spumante…
troverò un cavaliere, un accompagnatore per ballare.

Argante si avvicina al cannocchiale.
Cosa mi manca… le stelle dell’Orsa, i punti fissi dei miei pensieri nascosti, la paura di vivere.
La luna, che perla nello spazio infinito… così bianca... quanto vorrei stare su quelle stelle. Guardare la mia famiglia e ridere… a crepapelle!
Ma guarda un po’ tutti dietro di me! Burattini!

Intanto nella stanza di Argante Antonietta fa le pulizie.

Quanto è fragile…Argante!
Magari un diluvio universale sulle fisime.
Io pulisco sempre sul pulito. La stanza di questo strommolo… anche se lo voglio bene… mannaggia a me… pane e acqua preparerei per sta cena. Apriamo le finestre… che tanfo… mado’ ste cappere di medicine!
È finito pure il ditergente e tengo una seggia di robe da stirare!
Qua finisce che mi ricovero io!

Amalia bussa alla porta di Argante
Argi, bambino, due paroline… cos’è questa storia di stasera…
ho sentito da Antonietta… che deve cucinare.
va bene che sono l’ultima ruota… ma parliamone…spiegami…non esco neanche…sono qui… ma forse è uno scherzo… eppure non è il primo aprile… sempre la porta chiusa!

Argante esce con un fazzoletto bianco attaccato alla fronte.
In questa casa… entrerà la felicità… ci sarà un matrimonio pazzesco!

Amalia
Chi Antonietta? E chi è il disgraziato? Vabbè l’importante che siano felici e che si sistemi!

Argante mentre esce dalla stanza inciampa e cade nel filo dell’aspirapolvere.

Antonietta in quel momento passa con l’aspirapolvere
Don Argà vi fasciate la testa prima di romperla!

Argante
No, me la sono proprio rotta! E se mi sono rotto un legamento?

Nessuno gli risponde mentre Antonietta fa un gesto di noia.

Bussano alla porta. Apre Antonietta.

Entra Beraldo.
Una buona giornata a voi tutti.

Antonietta
Buon giorno signor Beraldo finalmente un cristiano assiduato.

Beraldo
Buon giorno Antonietta, che ci fa mio fratello con la bandana sulla testa sembra Berlusconi dopo l’intervento.
Argante si rialza e si aggiusta il fazzoletto sulla fronte
Magari fossi Berlusconi… quello può permettersi tutti i medici che vuole!

Beraldo si rivolge a suo fratello
Argante, che splendida cera hai stamattina! Cosa è successo, Accadrà qualcosa di speciale?

Argante
Non speciale… mondiale.
Stasera avverrà il matrimonio del secolo. mi raccomando ci sarai anche tu!

Argante
Stasera per questa cena ci combinerà un servizio che ricorderemo per tutta la vita! Spero… (guarda Antonietta)

Beraldo
Matrimonio, cena… e che sta succedendo in questa casa!

Argante
Stasera presentiamo il futuro marito ad Angelica. Un pezzo grosso. Un buon partito. Figlio… di… me-di-co.

Beraldo
Finalmente un medico. Proprio quello che ci voleva. Ma come mai… questa fretta… Angelica “aspetta”?

Antonietta sottovoce
Aspetta, aspetta sempre.

Argante
No questo non è un matrimonio riparatore. A proposito tu che sei un uomo navigato che menù ci consigli?

Beraldo
Beh, dipende dalla personalità dei commensali… visto che c’è un medico il menù deve essere ad aaaltiiii livelli, raffinato, insolito.

Per esempio, esotico
nidi di rondine
marmellata di formiche
pollo alle mandorle
maiale in agrodolce
gelato fritto
birra cinese

oppure, raffinato, francaise
saute di cozze pelose
trionfo di vermicelli alla sangiuaenel
merluzzetti in brodo di giuggiole
pflan all’onion
vino sauvignon ai conti brilli-forte invecchiato 5 anni

o del tipo country
antipasti fav de cuizz
provolone ricci e mire de cas
fichi secchi non maritati
tarallini con cipolledaglio
ricott ascuant con contorno di gamberetti rosolati al sole
patane ris e cozz diavolicchio e paprica

o uno tradizionale trionfo di mare
ricci ostriche molto afrodisiache
fantasia di patate alla julien tagliate sottilissime. Mi raccomando
cruditè con molto sedano e finocchio.
orecchiette mare e monti con molte acciughe e fior di cime di rapa.
Polipi fritti perché Antonietta ne ha fritti... di polpi!

(Antonietta sorride a Beraldo)
Altrimenti qualcosa di leggero
antipasto ai frutti di mare, vivi mi raccomando
zuppa di pesce di lago di basso fondale, contorno di lumache di terra.
frutti di mare

O di nouvelle cousine
bruschettine di patè di olivè
brodet de poulet
patè de tonnè con insalatine
merluz findus con erbe aromatiche

oppure un buffet-brunch- sacro e profano
antipasto italiano
fusilli del salento al pomodoro e basilico
carne arrosto da agriturismo

e molto molto sopratavola
torta mille e una dolce notte

ma non dimenticate il menù vegetariano
soya-pappardelle-funghi-caffè-ammazzacaffè con la mosca


Antonietta tira a sé Beraldo in cucina e tenendogli il braccio dice
Signor Beraldo signor Beraldo io non so cucinare…

Beraldo
Antonietta, Antonietta non ti far prendere dal vortice dell’ansia.

Antonietta
Madò come parlate bene…

Beraldo
Tanto qui cucinare e mangiare sono degli optional. Qui vicino c’è la Trattoria i miei peccati, oppure Buffetton o piatti pronti Bonjour tristesse servizio catering… tu sai cos’è un catering vero?

Antonietta
Chi… Caterina la signora affianco…

Beraldo
Ma no, ti portano i piatti pronti e ti affittano anche il cameriere….

Antonietta
Ma un cameriere vero?

Beraldo
Certo…sennò ci sarebbe Ciccillo l’amico mio, discreto, economico, max discrezione e serietà.

Antonietta
Ma chi, quello muto?

Beraldo
Appunto. Stai tranquilla sa tenere un segreto.

Antonietta
Signor Beraldo, passi tutto: i problemi inventati di chessa famiglia, il fatto che mi tocca sopportare il fuori di testa di suo fratello. Per carità gli voglio bene ma jè nu manicomio. un teatro!
Pre esempio: vostra cognata, la signora. Lei sta da una parte e io dall’altra, la vado scanzando. Sì, perché questa casa è un museo…vabbè le medicine, le malattie… ma quella povera Angelica che la vogliono far sposare con Tommasino: dottore fra vent’anni e pure raccomandato. Signor Beraldo oggi come oggi già queste cose non le vedi più poi chissà Angelica, quando lo verrà a sapere… quella è una capatosta, ragazza assiduata… quella chissà dove ci manda a tutti quanti!
Ma lo avete visto in faccia? Jè nu cess. il padre è un medico con laurea accattata.
Invece quella vuole Cleonte… quant’è bello… un sole lei, un sole lui: due soli.
Signor Berà non la reggo più… questa famiglia!


Beraldo
Umhhhh! Emozioni forti?

Antonietta
Non scherzate… vi prego. Questa è una tragedia.

Beraldo
Stai serena. Questo è un progetto senza tempo e senza luogo, come questa famiglia. Ma cosa sta prendendo mio fratello?

Antonietta
Le pillole senza niente dentro.

Beraldo
Bisogna fare qualcosa…



La mise en place. Aspettando Ciccillo.

Ore 18. È sabato. Argante è in pantofole.
Antonietta disperatamente va in giardino e coglie, anzi sdradica fiori: rose rosse coordinate al drappeggio delle tende, orchidee dalla tonalità fucsia in sintonia con i colori della tovaglia, girasoli per dare allegria al tutto trasformando la sala da pranzo in un vero orto botanico, frutto dell’ingegneria genetica più evoluta. Prende dal “settimanale” la tovaglia più bella, quella delle grandi occasioni, ormai veramente rare.
La tovaglia è ricamata a fiori. Fiori dappertutto.
Antonietta è fuori di sé. La sala è rimasta chiusa per 5 anni. Polvere a batuffoli, ragnatele e unto.ma il tempo è tiranno e la salute manca. Pulisce sopra sopra. spazza il pavimento e butta tutto sotto il divano. Spruzza il deodorante, naturalmente ai fiori. Purtroppo l’aspirapolvere a turbina si è rotta quando don Argante c’è caduto su e il robot per le pulizie donna Amalia non lo vuole ricomprare.

La Vestizione

Amalia apre l’armadio a 6 stagioni. Cosa indossare?
Un tubino griffato Troppo Barocco con la parure di smeraldi. Una gonna Volta e Gabbana, pigiama palazzo sorelle Candy, tailleur Crisi &Crisi o Dolce Lussuria, Versaccio? Vada per le sorelle Candy un classico che và sempre. Un abito aderentissimo a fiori bianchi azzurri: lifting sulla pelle. Parure di diamanti: collana, orecchini e bracciali e coroncina sulla testa.
Amalia non può che rimirarsi allo specchio.

Don Argante apre l’armadio, indossa l’abito della festa. Oddio non gli entra più. I farmaci gonfiano e anche le crocchè surgelate di Antonietta.
Non ha neanche i calzini adatti. I calzini quando si sta sempre a letto non servono.
Decide di rimanere in vestaglia e pantofole. Fa tanto chic.
Angelica rimane in jeans e maglietta. Acqua e sapone . Ma non è andata dal parrucchiere. Cosa grave per il genere femminile e si fatta tatuare l’avambraccio con la frase: Cleo tvb con tanto di cuore trafitto.
Beraldo è sobrio. giacca e cravatta. è già tanto per lui.
Si ritrovano nell’ingresso.

Si guardano e Argante dice a sua moglie
E l’orologio a cucù non te lo sei messo?

Amalia non risponde. guarda Antonietta.
E la crestina di pizzo inamidato non te la sei messa?

Antonietta si tocca il capo e dice
Madonna, la crestina…

Suona il campanello.. Antonietta trafelata vaà ad aprire dall’ingresso secondario. è Ciccillo
Ciccillo è muto, ma lo stesso impartisce a gesti ordine al suo aiutante, Aziz che è straniero ma capisce lo stesso. Antonietta li fa uscire dalla porta di servizio.
Donna Amalia stabilisce i posti a sedere.

Angelica
Come mai vi siete conciati così. Chi viene?

Amalia
Viene a cena il professor Diarroicus insieme a suo figlio… mi raccomando, non essere scortese!

Angelica si alza la manica della maglietta. Il tatuaggio è tutto in evidenza.

Suona di nuovo il campanello.


La cena

Argante
Professoooore, che onore, che piacere…

Il professore saluta con il baciamano alla francese le signore di casa…

Rivolgendosi a Beraldo dice
Ma noi dove ci siamo già incontrati?

Beraldo
Non so, forse alla Standa…

Argante
Mio fratello ha sempre voglia di scherzare. Ma prego prendiamo posto: il professore vicino a me, mia moglie, mio fratello, mia figlia Angelica… vicino a Tommasino!

Diarroicus
Don Argante ha controllato i valori… ha un colorito strano.

Argante
Davvero… Professore?! Si guarda dentro un cucchiaio d’argento


La lettera

Amalia che si agita sulla sedia in modo strano.
Cade una busta dalla sedia di Amalia.

Beraldo
Amalia, tutto bene, hops una lettera, vediamo cosa c’è scritto!



LETTERA DI RIENTRO
CARTA OK SPA
RACCOMANDATA AR
Egr Signor
Argante VIVANTI
Viale della Salute
CITTAVIVA
OGGETTO: CARTA OK N. 0979990

Siamo spiacenti di comunicarLe che con effetto immediato la carta di credito in oggetto è stata disabilitata a fronte di un superamento del plafond di spesa pari a euro 5.702,00.
Abbiamo inoltre provveduto, a norma di condizioni contrattuali, a rivalerci sui rapporti intrattenuti a Suo nome presso la Banca del Monte Sereno.
Distinti saluti
Il responsabile grandi clienti
Benedetto Mortincasa


Argante
Mortincasa? Tiè… (gesto eloquente delle corna)
Amalia spiegami un po’ che è successo….

Amalia (incrociando nervosamente le dita sul piatto)
Argy caro, sai come sono le banche . Di sicuro è un errore.

Amalia (in evidente imbarazzo)
Va bene caro, ci pensiamo domani.

Beraldo
Calmati Argante, lo sai che ci sono io a vegliare sulla tua tranquillità economica, anche se sarebbe ora che lo facessi tu in prima persona.
L’occhio del padrone ingrassa il cavallo, lo sai, e caro fratello tu di cavalli da ingrassare ne hai, per fortuna, ancora tanti!

Amalia pensa fra sé.
“Disgraziata io e disgraziato il caro, carissimo cognato: è lui che avrà parlato con Mortincasa, mi sentiranno!”.

Argante scopre così che Amalia spende tutti i suoi soldi in vestiti. In cuor suo è arrabbiatissimo. In quel momento inizia a pensare alla sua vita coniugale. S’immagina barbone sotto un cavalcavia con una suora di madre Teresa di Calcutta che gli porta un panino.


Il corteggiamento di Tommasino

Tommasino cerca di affascinare Angelica, gli racconta di essere studente di medicina e di essere amato da tutti anche dai paramedici di suo padre.

Angelica risponde borbottando
Si, come Doctor House e si alza da tavola con la scusa di rispondere al telefonino.
Scusami Tommasino mi squilla il telefonino.


La mosca

In quel momento Antonietta serve la minestra.

Amalia
Oddio, ma questa è una mosca!

Tutti i commensali sono disgustati. Amalia accusa Antonietta di non essere stata all’altezza della situazione. Di non aver azionato le zanzariere per tempo.
Nel frattempo Argante viviseziona il contenuto del suo piatto. Si accentuano così le sue fissazioni e ossessioni sul cibo e sull’igiene.

Lo sfogo di Antonietta

Antonietta
Questa è la mosca che ha fatto straboccare il vaso. Non ne posso più. Me ne vado. Tanto in questa casa non cambierà niente!
Tu Amalia si na grossa rompiscatole che pensi solo a questi (gesto eloquente che descrive il denaro)
Tu, Argante, ti voglio bene come a nu figlio, ma si nu povero a te.
Tu A ngelica, tu sì che sei assiduata, ma statte accorta.
Tu Diarroicus, ma che nome tieni. Ma si veramente figlio di tuo padre e tu Tommaso, beh, tu si veramente figlio di tuo padre. Siete uguali, brutti come il debito. E il brutto è anche che avete indebitato gli altri. Non siete altro che che due topinazzi!
E tu, Tommaso vuoi fare il di più con questo fiore di ragazza: Ma vedi se te ne vai.

Scoppia in lacrime e corre nella sua stanza

La sbronza del dottor Diarroicus

Diarroicus
Don Argante questo Primitivo del Salento è davvero eccezionale.
Sono già al quarto bicchiere e scende giù che è una bellezza.
Perchè si riempie di tutti quei farmaci che le prescrivo quando ha a disposizione questo vinello eccezionale che sarebbe davvero un toccasana per lei?
Prenderne un bicchiere la mattina a pranzo e a cena prima durante e dopo i pasti.
Sarò lo scopritore della Enoterapia.
Anzi incomincerò a proporla a quegli stupidi dei miei pazienti che vengono da me chissà con quali speranze magari sperando che io faccia miracoli! Beh, miracoli posso davvero farli visto che mi sono laureato a Lourdes, la migliore università del mondo. Lì mi sono divertito come un matto. Prima di sostenere un un esame pregavo la Madonna e miracolo, superavo l’esame! Senta a me, caro Don Argante beva vivo e camperà cent’anni.

Beraldo e Argante

Beraldo è soddisfatto della serata
Hai visto Argante? Non ci vuole molto per laurearsi, non ti dico di andare a Lourdes come il dott. Diarroicus, non per screditare Lourdes, ma hai visto che non capisce niente di medicina e ti dava farmaci a vanvera? E sei guarito?

Argante
No, ma allora che faccio?
B. Senti ci sono tanti posti per laurearsi facilmente e in breve tempo e ti assicuro che ne saprai comunque di più del dottor Diarroicus.
A. Davvero e dove posso andare?
B. Beh, ci sono le lauree a distanza
A. A distanza, ma sono molto lontane?
B. Sì in Papuasia, possibile che non capisci niente? Ci sono le lauree che si possono prendere in televisione o su internet.
A. Oh meno male, non vedo l’ora. E non dovrò pagare Diarroicus? E non dovrò più prendere farmaci.? Potrò tenere la finestra aperta? Potrò uscire di casa? Guarirò?
B. Ma certo fratellone e verrai con me al cinema al teatro e ti porto pure in discoteca.
A. In discoteca?
B Non ti preoccupare fidati di me una volta tanto e vedrai che la tua vita cambierà del tutto. Tornerai a vivere.
A. Finalmente!

Amalia, arrabbiatissima, guarda il cognato. Antonietta e il dott. Diarroicus e dice:
Non mi sto divertendo per niente, stasera me ne vado, andate al diavolo!
Antonietta va ad assicurarsi che la porta sia chiusa e lancia un sospiro di sollievo

Il dottore vedendo Antonietta si accorge di aver esagerato con le e sue affermazioni e fingendo un mal di pancia, impacciato saluta a malapena i presenti e corre via
Tommaso che non ne può più si sente nervoso e va a fumare una sigaretta sul balcone dove trova un bel ragazzo che quasi lo aggredisce.
Se non lasci in pace la mia ragazza ti faccio una caricata.

Tommasino Diarroicus rientra e saluta i commensali
Beh, s’è fatto tardi… io vado…

Brindisi finale
Beraldo si alza e va a chiamare Antonietta:
Antonietta dove ti sei cacciata? Vieni con noi, anche tu appartieni alla famiglia. Prendi quella bottiglia di Veuve Clicquot dell’84.
Antonietta portando bottiglia e bicchieri e asciugandosi le lacrime
Eccomi qua, cosa c’è da festeggiare?!

Beraldo
Siamo rinati, alla fine! Abbiamo una nuova possibilità per volerci bene, per vivere…

Antonietta, Angelica e Cleonte sorridono
Argante è frastornato ma alza il bicchiere
Allora, brindiamo prima di tutto a noi, poi alla nostra famiglia e poi alla cosa più importante: brindiamo a questa vita bellissima, Finalmente.

Tutti in coro alzando i calici
A questa vita bellissima. Finalmente!

Fine
Bari
Laboratorio di scrittura creativa
marzo -maggio 2008

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